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mercoledì 6 novembre 2013

DIETRO LA TELA: "L'aria stessa là dentro era satura di lui.In un ...


l sottile, impercettibile confine tra realtà e non realtà. Dove finisce l'una e comincia l'altra?
La povera Verdiana, dopo la scomparsa del marito, si trova in una serie di situazioni sconcertanti. Tutto comincia quando uno sconosciuto cliente le porta una tela da restaurare, il ritratto di un uomo identico al marito Rodolfo, misteriosamente scomparso.
Che fine ha fatto Rodolfo, l'uomo che era costretta a dividere con tante altre? E la vanitosa e stupida sorella minore, che sparisce poco dopo, abbandonando  il figlio ancora piccolo, cosa ci faceva nuda, di notte, in giro per i campi? Che ruolo ha la prostituta Padilha nella vicenda? E il commissario corrotto? E il marito scienziato della svampita?
Gli scherzi che possono giocare i meandri della psiche.......
Il mistero di fuori, della realtà tangibile, e quello impalpabile della mente.
PSYCHOTHRILLER.
    

"Le brume di gennaio avviluppano la campagna e i canali nel loro lugubre manto, vietando l'ingresso alla luce del sole. I corsi d'acqua sono semi ghiacciati e privi ogni forma di vita, ad eccezione di qualche sporadico ratto affamato che sgambetta tra sterpi secchi e alcunché venga in mente agli umani di gettare là dentro."


"L'aria stessa là dentro era satura di lui.
In un angolo lo vedeva accovacciato sul vecchio sgabello recuperato dai rifiuti condominiali, intento a fumare uno dei suoi sigari puzzolenti che lei aveva imparato ad accettare e ad amare come tutto il resto, con la sua aria da monello impertinente, mentre contemplava una tela appena terminata.
Eccolo laggiù in fondo, abbracciato al calorifero che non riscaldava mai a sufficienza il grande locale al piano terra, a mordere voracemente un panino appena acquistato al bar dell'angolo, con un'infantile urgenza di far merenda.
Là, nella parte estrema dello stanzone, dove non si poteva vedere nulla da fuori, dietro una pila di oggetti svariati accatastati, rivedeva i loro due corpi torcersi in preda a voglie improvvise e bestiali. Gli stessi esseri che pochi minuti dopo bisticciavano per motivi altrettanto irrazionali, lanciandosi addosso pennelli e barattoli di tinta; macchiati dalla testa ai piedi, scoppiavano poi in grandi risate mentre si ripulivano vicendevolmente le macchie dai corpi nudi. Tutto ciò ignorando sfacciatamente l'insistente bussare alla porta del cliente di turno, che finiva per andarsene imprecando, spesso per non tornare più.
la vita con lui era così. Imprevedibile, mai noiosa. Istintiva. Animalesca, a dirla in modo meno intellettuale.
Attimi di incoercibile passione e di altrettanto incontrollabile ira."

5 commenti:

  1. Romanzo dicotomico dietro la tela, si snoda fra il reale l' irreale, fra un misterioso concatenarsi di sogni e premonizioni, di fantasie deliranti e rivelatrici.
    Dietro la tela è la rivelazione dei fantasmi e delle contraddizioni che ossessionano la mente dell'uomo, la messa in guardia contro le apparenze della normalità.
    Un romanzo scritto bene, anche per merito della tua scrittura. In un panorama di pubblicazioni che lasciano molto a desiderare nella forma, spesso sciatta, banale un esempio per tutti l'usare il termine nosocomio invece di ospedale . I lavori di Marialuisa si distinguono per uno stile personale e curato.
    Paolo Morale

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  3. 5.0 von 5 Sternen Eccezionale! 11. März 2015
    Von M.
    Format:Kindle Edition
    Madri prevaricatrici, ossessive e aguzzine, che annientano i propri figli. L'impotenza di mariti e padri inetti che, succubi delle mogli tiranne, da inermi testimoni della violenza, reiterata e protratta nel tempo, finiscono inevitabilmente per assumere anche il ruolo di complici silenziosi.
    Due adolescenti patiscono le angherie delle madri padrone che sopprimono in loro qualsiasi manifestazione di vitalità, calpestandone i diritti. Per fortuna che… c'è anche Eugenio! Ho provato una gran simpatia per questo personaggio, uno psichiatra di mezza età imprigionato in un ambiguo rapporto in cui domina una madre-padrona che inquina la sua vita privata con odiose e continue interferenze, manipolando tutte le sue scelte e vanificando ogni sua iniziativa. Ma come dice anche il proverbio, a mali estremi, estremi rimedi…
    Mi auguro che l’autrice pubblichi al più presto un seguito, perché sono davvero impaziente di ritrovare Eugenio in azione!
    Mariana Fujerof

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  4. DIETRO LA TELA di Marialuisa Moro – Recensione
    Apparentemente si ha tutto, sotto la pelle come svuotati.
    Tubetti di colore, acqua ragia, strofinacci, pennelli e un paio di cavalletti. Qualche cornice usurata dal tempo che ha bisogno di cure, tele bianche pronte per essere dipinte. Tele già dipinte, pronte per essere scordate. Amate. Riparate.

    Una tela in particolare. Quella che raffigura il volto di un uomo dall’aspetto giovanile che fa il suo ingresso sotto il braccio di un ricco medico, nel laboratorio di una pittrice lasciata in balia di sé stessa da un marito con la sindrome del bimbo sperduto. E lei, travestita da Wendy, lo permette come se la vita fosse un gioco infinito, dove messa la parola FINE, si ha il potere di tornare alla vita reale.
    Due matrimoni che messi a confronto sembrano più un rapporto genitoriale a senso unico e tradimenti che non ci si aspettano: ma come si dice, gli opposti si attraggono ma chi si somiglia si piglia.

    Entrare nel mondo di Verdiana e scoprire un amore permissivo che porta alla distruzione, guardare il mondo dall’eterna giovinezza di Rodolfo e scoprirne i piaceri dalla frivolezza di Cristina, è stato un viaggio ricco di pathos, in un crescendo che ti catapulta insieme a loro: dietro la tenda pesante che non fa passare luce nel soggiorno di Cristina, le cui finestre di casa non hanno imposte perché lei le detesta, mentre credi di essere in un sogno e sei soltanto nel tuo più grande incubo; seduta accanto a Verdiana, trasandata e sporca, tanto che vivi in pieno il suo fetido odore di persona che si sta lasciando andare mentre non riesci a concepire questo abbandono; nella vita libertina di Rodolfo che lo porta a commettere sciocchezze, fiero di farlo, credendosi un romantico bohemienne parigino, finendo poi sotto un ponte, in una zona limitrofa alla città, ricca di prostitute e magnacci spacciatori. Poi ti accoccoli accanto a Pietro e al suo pigiama azzurro con le paperelle gialle, e ti viene voglia di abbracciarlo e consolarlo per il triste destino che gli è capitato di avere forse una mamma così sciagurata da non apprezzare il suo amore e la sua bellezza, cosa che invece Aldo fa, nonostante i suoi impegni lavorativi e il suo essere così per bene.

    Un sogno. Un sogno che in realtà conduce alla totale inconscia pazzia di qualcuno molto malato che non sa di esserlo. Qualcuno che ha distrutto la sua vita senza nemmeno rendersene conto. Qualcuno che per uno strano caso della vita e strane malattie del cervello, non si ricorda nemmeno di aver bevuto un caffè.
    Sogni premonitori? Misteriosa e affascinante la mente umana!

    Sinceramente quando mi è stato proposto di leggere questo libro, mi sono subito ritrovata nel titolo perché mi ricordava un po’ Il ritratto di Dorian Gray di Wilde e in un certo senso, la storia, ha continuato a rimandarmi a quel pensiero, mentre la divoravo di gusto. Ma ciò che ho riscontrato è ben diverso.

    Molto bello anche l’utilizzo dei pensieri dei protagonisti nella narrazione e l’utilizzo dei punti di vista. Ogni capitolo ha una sua storia che rispecchia e si collega perfettamente a quella madre. Mi è piaciuto molto e spero di poter leggere qualcos’altro di questa autrice. Complimenti Marialuisa!

    (Potete trovare questa recensione anche sul mio blog personale: https://snidgetphoenix.wordpress.com/2015/10/12/dietro-la-tela-di-marialuisa-moro-recensione/)

    Maria Chiara Chiti

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  5. Stavolta la Moro ci sorprende intensamente, perché oltre a saper scrivere di tutto e sopratutto thriller, in questo psico giallo ci tiene sospesi fino alla fine su un filo teso, che grazie ad una fragilità psicologica può spezzarsi inconsapevolmente e raggiungere la fine di un tunnel senza speranza. Mi è piaciuto ancora di più degli altri, perché ci mantiene con il fiato sospeso fino alla fine. Tanti personaggi tutti protagonisti delineando profili di una coscienza oscura che appare semplice da catturare, ma soltanto alla conclusione la colpa è collegata ad una persona avuta sempre davanti alla narrazione, ma quasi impossibile da scovare come assassino! Ed è proprio qui la maestria di un'autrice emergente, che nasconde stavolta dietro ad un quadro raffigurante l'amato della protagonista, tutta una trama sconvolgente e sorprendente. Non c'è solo il sangue di un delitto, ma pura psicologia e psichiatria che ricalca fatti di cronaca originale e odierna. Verdiana, una donna all'apparenza docile e buona, ma soprattutto dedita al suo lavoro, la sorella Cristina, ragazza dal carattere superficiale anche nei confronti del figlio Pietro; Aldo, suo marito, un uomo preso soltanto dal lavoro, ma che ama suo figlio più di se stesso. Rodolfo, dove abbiamo soltanto una fugace descrizione della sua scomparsa, ma in seguito segnerà l'inizio della svolta di una vicenda che legherà pluriomicidi e tragicità del caso. Consiglio assolutamente questa breve lettura che appassiona il lettore facendolo traballare fra i dubbi di una personalità instabile e malata.
    Francesca Ghiribelli

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